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Siamo appassionati di cavalli,  montagna ed escursionismo,  siamo ovunque ci sia da scoprire un nuovo percorso, disposti a tribolare,  cerchiamo itinerari alternativi che ci conducano a scoprire luoghi,  persone e panorami..... 

 

Passaggio nel bosco Un momento di relax E dopo .... a tavola!

 ...... godiamo della buona compagnia e della buona tavola assieme a vecchi e nuovi amici coi quali scambiare esperienze di cavalli e di vita in amicizia e serena cordialità.

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L'equitazione di montagna ci permette di vivere il rapporto col cavallo in ambiente naturale,  incontaminato e selvaggio  in simbiosi con lui; ci permette di legare rapporti umani veri e profondi. 

Alla scoperta del magnifico Appennino Tosco Emiliano.

Su gentile concessione dell'amico Riccardi ecco due video che esprimono la filosofia del trekking a cavallo che condividiamo: Video 1° parte Video 2° parte

 

Andare a cavallo in montagna è decisamente un’altra cosa.!

Infatti la progressione in  montagna spesso prevede la possibilità di scendere dalla sella, effettuare lunghi tratti a piedi, quindi affrontare il percorso col cavallo alla mano, e a tal proposito vi consigliamo di seguire queste chiare e utili indicazioni….

 

(tratto dal sito Alpitrek)….

…….. i segreti della progressione alla mano su terreni difficili

 
- il conducente deve essere all'altezza della situazione
- i cavalli devono aver fiducia nel conducente
- i cavalli devono mettere i ferri sulle impronte del conducente
- il conducente non deve nè tirare nè ostacolare la progressione
- i cavalli devono rispettare le distanze
- i cavalli non devono mai sfiorare i l conducente

 

…..”più volte siamo dovuti tornare indietro perchè il rischio non era accettabile..” (saper rinunciare a volte è un grande successo..!!)

 

Ma se sapremo valutare bene le condizioni e controllare le emozioni potremo godere di bellezze che solo coniugando  la montagna al cavallo si riescono a cogliere…

 

ESPERIENZE

La grande passione per i nostri Appennini ci ha portato in questi anni a ragionare sulla fattibilità di trekking a cavallo utilizzando buona parte della notevole e importante rete sentieristica CAI presente sulla catena  Tosco Emiliana.

Questa pratica prevede una dedizione molto importante, in termini di tempo e risorse,  alla pianificazione e organizzazione del trekking che normalmente vengono ragionati e pensati sulla cartografia scala 1:25000, durante il periodo invernale;

nella primavera partendo dalle basse quote, in base allo scioglimento della neve,  a piedi si fanno sopraluoghi sui tratti non conosciuti. L’ attività di verifica a piedi del percorso può impegnare anche per più giorni ed è parimente affascinante e appagante al trekking a cavallo.

Contestualmente durante l’inverno e la prima primavera si organizzano delle uscite propedeutiche alle nostre quote (dai 600 ai 1200 m slm), necessarie all’addestramento dei cavalli giovani, ed alla preparazione atletica dei cavalli,  con l’organizzazione di uscite anche di più giorni.

Con l’avanzare della primavera le uscite si spingono sempre a quote più alte, in rapporto allo scioglimento della neve. Di norma si possono prevedere progressioni oltre i 1600 m. slm,  da Maggio in poi, anche se si possono incontrare nevai importanti  fino al mese di  Giugno.

 

Il territorio.           info: www.comune.casteldaiano.bo.it/

 Castel d'Aiano è un piccolo comune dell'Appennino Tosco Emiliano che si trova tra le provincie di Bologna e Modena, confina coi vicini e più conosciuti comuni di Zocca (paese natale di Vasco Rossi) e Montese. Il suo territorio è distribuito su altitudini  tra i 400 e i 1005 metri s.l.m. ed è ricoperto da rigogliosi boschi di cerro,  castagno e faggio. Le attività agricole prevalenti sono la coltivazione di patate,  la raccolta di castagne e marroni;  importante è l'allevamento delle mucche da latte per la produzione del Parmigiano Reggiano di Montagna; queste attività sono spesso integrate dalla gestione di Agriturismi dove è possibile pernottare e mangiare le specialità locali, adatti a tutte le tasche. Alcuni di questi agriturismi si sono attrezzati per la sosta dei cavalli come punto sosta o punto tappa. Si arriva a Castel d'Aiano da Bologna e Pistoia percorrendo la SS64 Porrettana fino a Vergato oppure da Vignola (MO) lungo la SP623 direzione Zocca.

 

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La sentieristica.          info: www.casteldaianotrekking.it

Nel 2011 è stato realizzato un progetto di riqualificazione del territorio dai volontari del Club Alpino Italiano che ha portato alla  nascita di una magnifica rete escursionistica composta da oltre 350 Km. di sentieri segnati e puliti. La rete sentieristica CAI creata a Castel d’Aiano si presta in modo superbo ad essere percorsa da cavalieri durante tutto l’anno, infatti per la quasi totalità si sviluppa all’interno del bosco, la frescura dell’estate, il sole dell’inverno e il fondo di castagneto sono una garanzia per la buona riuscita dell’escursione. Sono pochi i sentieri interdetti ai cavalieri a causa di “passaggi difficili” (comunque superabili col cavallo alla mano da cavalieri esperti) e segnalati con appositi cartelli; consigliamo comunque prima di addentrarsi nella nuova rete sentieristica a cavallo di confrontarsi con le persone del luogo che la conosco che vi potranno dare utili suggerimenti anche in base alle vostre capacità ed esperienza. Questa sentieristica è perfetta per allenare e abituare il cavallo e il cavaliere alla montagna in previsione di progressioni più impegnative a quote più elevate verso le vicine vette del Corno alle Scale (1945 m. slm) e Cimone (2165 m. slm). Una raccomandazione che dovrebbe essere scontata, è quella di transitare su qualsiasi sentiero CAI a cavallo solo se il fondo lo permette, cioè non è troppo bagnato e di non uscire mai dai percorsi, soprattutto se questi transitano a margine di campi coltivati o castagneti da frutto; il rispetto per le persone che lavoranoquesti luoghi deve essere pari a quello che viene riservato alla montagna e al cavallo.

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Occupiamo il nostro tempo libero nell’addestramento, allenamento e conoscenza  dei nostri cavalli, finalizzando il lavoro alla preparazione di cavalli pronti ad affrontare trekking e lunghi viaggi in montagna.

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Ci occupiamo di cartografia e conoscenza del territorio Appenninico, facciamo sopralluoghi a piedi per verificare la percorribilità a cavallo di sentieri che ci permettono di aprire nuove vie per raggiungere mete conosciute, scoprendo luoghi di grande interesse naturalistico, storico e umano ......

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Ci occupiamo della manutenzione della rete sentieristica del nostro territorio e quella che si percorrerà nei nostri trekking, viaggiamo sempre attrezzati in modo che,  chi passerà dopo di noi trovi il sentiero aperto.

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Cerchiamo punti tappa attrezzati per la sosta dei cavalli, se non li troviamo cerchiamo ospitalità dai contadini che mai ci viene negata, quando è possibile proviamo di essere autosufficienti con Coca (Haflinger) e Tom (doppio pony) che col basto ci aiutano a trasportare le cose indispensabili alla preparazione del campo.

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I sopralluoghi che facciamo prima di un viaggio a cavallo vengono fatti a piedi,  muniti di attrezzatura per l’apertura dei sentieri,  sono diventati per alcuni di noi degli eventi al pari del viaggio a cavallo, altrettanto appaganti e quindi meritevoli di programmazione entrando a far parte dello “scopo” sociale della nostra associazione.

 

Regolamento.

Per partecipare agli eventi organizzati da Trekking Horse a.s.d. bisogna:

  1. essere soci dell’associazione sportiva dilettantistica in regola col tesseramento anno in corso.
  2. possedere o avere in uso un cavallo in regola con le normative sanitarie e assicurato con RCT.
  3. avere buone basi equestri e comunque essere autonomo nella gestione del cavallo.
  4. partecipare solo agli eventi che richiedono uno sforzo rapportato  al proprio grado di resistenza e  allenamento ed a quello del proprio cavallo.
  5. avere spirito di adattamento e di squadra, rispettare i programmi e le decisioni assunte dagli accompagnatori.

 

Costi:

come di consueto i costi per partecipare agli appuntamenti appena descritti saranno sostenuti da ogni partecipante che li pagherà direttamente ai gestori dei servizi es: quota giornaliera cavallo, pranzo, pernottamento in rifugio, agriturismo o altro.  Le spese sostenute dall’associazione per l’organizzazione dell’evento tipo telefono, carburante per sopraluoghi, jeep d’appoggio per logistica, profende per cavalli  e quant’altro,  verranno calcolati di volta in volta e  divisi tra i partecipanti.

Gli accompagnatori nelle escursioni, esperti di sentieri e percorsi, lo faranno a titolo gratuito.

 

  1. LE REGOLE DEL TREKKING:

Consigli di marcia: nei trekking e sopratutto nei viaggi abbiamo sempre applicato un metodo di marcia rispettoso del cavallo. Nell'equitazione di montagna dove la natura del terreno ci impone di tribolare un pò, bisogna superare dislivelli importanti sia in salita che in discesa e normalmente  i tratti più ripidi li affrontiamo a piedi; questo ci permetterà di evitare che il carico slitti in avanti o indietro limitando possibili e fastidiose fiaccature,  dando al nostro compagno la possibilità di rifiatare.  Nei viaggi si affrontano tratti a piedi per  giungere al punto tappa col cavallo asciutto e non troppo affaticato.

Educazione del cavaliere: alcuni quando salgono in sella diventano presuntuosi e arroganti nei confronti del cavallo e delle persone che incontrano nel loro cammino. Noi facciamo di tutto perchè questo non avvenga.

La disciplina nei trekking di gruppo: queste norme e consigli per marciare in gruppo su sentieri di montagna diventano fondamentali per portare a termine il viaggio senza inconvenienti. La puntualità all'ora di partenza; il tempo guadagnato al mattino ci potrà servire per affrontare una situazione extra durante la tappa; il primo della fila non deve essere il migliore ma quello che conosce la strada (lo scout, quello che va in ricognizione), i cavalieri esperti devono stare in fondo alla fila per rendersi conto di quanto succede davanti e portare eventualmente aiuto ai meno esperti che staranno al centro; inutile dire che la progressione in batteria non prevede andature diverse da quella del primo, non si sorpassa ne si procede in senso contrario a quello di marcia.

Umiltà: quelli dell'Alpitrek sostengono che "non c'è nulla di più pericoloso di un principiante privo di umiltà"... hanno ragione da vendere. A volte siamo dovuti  tornare indietro perchè il rischio era troppo... saper rinunciare è un grande successo.

 

Per essere soci del Trekking Horse a.s.d. bisogna:   

  1. condividere lo spirito dell’associazione e gli scopi statutari.
  2. chiedere l’iscrizione nel libro soci compilando l’apposito modulo e versando la quota sociale annua di € 30,00.
  3. partecipare alla vita sociale.

 Consigli:

La nostra associazione non è una scuola..... non facciamo corsi e non ci permetteremo di insegnare niente a nessuno.... con qualche nuovo amico che vorrà aggregarsi ci potremmo scambiare reciproche esperienze e diventare compagni d'avventura.

Nell'equitazione di montagna, affrontando trekking di più giorni o viaggi,  è necessario essere in piena sintonia col proprio cavallo e con se stessi, avere discrete basi di escursionismo e una discreta preparazione atletica per affrontare tratti a piedi, cavallo alla mano.

 

La rete sentieristica CAI creata a Castel d’Aiano si presta  in modo superbo ad essere percorsa da cavalieri durante tutto l’anno, infatti per la quasi totalità si sviluppa all’interno del bosco, la frescura dell’estate, il sole dell’inverno  e il fondo di castagneto sono una garanzia per la buona riuscita dell’escursione. Sono pochi i sentieri interdetti ai cavalieri a causa di “passaggi difficili” (comunque superabili col cavallo alla mano da cavalieri esperti) e segnalati con appositi cartelli; consigliamo comunque prima di addentrarsi nella nuova rete sentieristica a cavallo di confrontarsi con le persone del luogo che la conosco che vi potranno dare utili suggerimenti anche in base alle vostre capacità ed esperienza. Questa sentieristica è perfetta per allenare e abituare il cavallo e il cavaliere alla montagna in previsione di progressioni più impegnative a quote più elevate. Notevole è anche la presenza di sorgenti che stiamo cercando di attrezzare con appositi abbeveratoi per animali.

Az.Agr. SIMONA RABBI  - Trekking e Lunghi Viaggi

 

Esistono strutture attrezzate per l’ospitalità dei cavalli e dei cavalieri che possono servire come punti tappa ma anche come base per soggiorni prolungati ........

 

Una raccomandazione che dovrebbe essere scontata, ma non sempre le cose ovvie sono certe, è quella di transitare su qualsiasi sentiero CAI a cavallo solo se il fondo lo permette, cioè non è troppo bagnato e di non uscire mai dai percorsi,  soprattutto se questi transitano a margine di campi coltivati o castagneti da frutto; il rispetto per le persone che lavorano questi luoghi deve essere pari a quello che viene riservato alla montagna. 

L'attrezzatura per il trekking, qui comincia l'avventura, quali sono i materiali migliori per affrontare in sicurezza un viaggio a cavallo? Ce lo spiega un esperto che ha fatto del trekking in montagna una ragione di vita.

Approfittiamo ancora una volta dell’esperienza dell’Alpitrek, i professionisti dell’escursionismo a cavallo, sembrerà in controtendenza col modo di pensare consumistico di oggi e a qualche selleria non piacerà, ma crediamo che la tradizione sia da mantenere e l’esperienza di popoli che hanno vissuto coi cavalli non si cancelli in un ventennio, neppure con l’avvento dell’era industriale e delle nuove tecnologie………

Poi volete paragonare l’odore del cuoio ingrassato, usato, sudato, vissuto…!   con la microfibra, cordura o altro!!

 

 

 

INTRODUZIONE, STORIA E INDICAZIONI PER LA SCELTA DELL'EQUIPAGGIAMENTO 
Testo e foto di Mauro Ferraris 
pubblicato su Cavallo Magazine numero 213-agosto 2004.

 

 

La sella

“il paese ha cancellato con un colpo di spugna vecchie esperienze

le persone credono di"conoscere" soprattutto quelle che poco conoscono

le opinioni personali diventano totalitarie del niente moltiplicandosi esponenzialmente

ognuno ha diritto a dire  la sua senza la minima vergogna

ignoranza e  professionalità sono ormai sullo stesso piano”

 

tenedo conto la premessa ecco

LA SELLA da trekking dell'ALPITREK

semplicissima sella da caccia con qualche lieve modifica

ormai i modelli di selle sono innumerevoli, un tempo ne esistevano due tipi :una da lavoro una per l'equitazione, la finalità della prima era evidente, quella della seconda fine a se stessa, i mercanti resi forti dall'ignoranza della gente hanno prodotto l'orrore di selle ibride,  ovviamente hanno avuto discreto successo commerciale

Il "metodo" ? cosa è?

serve solo ai concorsisti della vechia generazione; la sella deve essere comoda,

comoda per il cavaliere,

contatto leggerezza eleganza non servono più

nel 1989 l'alpitrek aveva avuto l'ardire di chiedere al signor Stubben in persona di fare una sella da trekking con caratteristiche particolari, quelle che vedete annotate nella foto, doveva essere una sella robusta, leggera, con cuoio resistente alle avversità atmosferiche e che rispettasse il "metodo"

si era andati nel quartier generale in svizzera,il signor Stubben era persona squisita, competente e quindi umile, aveva ascoltato le nostre esigenze capendole e in alcuni mesi aveva prodotto il tipo di sella che vedete in foto, sono passati molti anni e quella sella è sempre rimasta a suo posto, sul garrese, sotto la testa cuscino per la notte, sotto il sole della Spagna e della Russia, sotto l'acqua e la neve delle montagne

tranquilla gente non è un discorso commerciale questo ma solo una storia, la stubben ne ha prodotte un centinaio  o poco più ma non hanno avuto fortuna in quanto i sellai hanno avuto difficoltà a venderle , la sella rispettava un metodo che ormai pochi sapevano  cosa era

 

 

 

1) Imbottitura dei cuscini quantitativamente calibrata per favorire la ripartizione dei pesi evitando fiaccature al cavallo

2) Seggio profondo con arco anteriore e paletta lievemente rilevati per consentire il mantenimento dell'assetto, senza sforzo anche in prolungati pendii

3) Quartiere giustamente conformato con lieve rialzo anteriore per dare buon alloggiamento al ginocchio e consentire una staffatura corretta al lavoro del trekking.

4) Serie di campanelle anteriori e alla mammella per consentire punto di aggancio al carico

5) Sella rinforzata anteriormente al quartiere e protetta onde evitare i danni determinati dal continuo sfregamento dei rami che si incontrano nella boscaglia

6) Sella rinforzata con doppia cucitura e cuoio alla sommità della paletta

7) Staffile Stubben

8) Staffa pesante in acciaio

 

la stessa sella nel 2010, vent'anni dopo, stesso feltro, stesse bisacce, stesso machete, logori loro logoro io,  la coperta no è stata cambiata, sul merinos si usa per il lavoro in piano, per superare gli ostacoli, il  cuoio al vegetale non ha mai dato problemi, sbattuta per terra o caricata sui camion, sempre con grazia, ha congiunto il cavallo al cavaliere per molti anni in tutta Europa , su campi da lavoro e su tutti i tipi di terreno

sono  affezionato a questa sella

M.F.

ATTREZZATURA e PRATICA

 

All’Italiana (oggi dicono Inglese ma la monta viene da Caprilli che era Italiano) o all’Americana (oggi Western ) le cose non cambiano, ogni cavaliere  monta con la sella con cui si trova meglio; certo è che quella detta all’Italiana sgrava il nostro cavallo di almeno 6-7 Kg. … e credeteci sulle lunghe distanze portarsi dietro un peso inferiore fa la differenza. Alcuni cavalieri sostengono che la sella Americana distribuisce più uniformemente il peso sulla schiena del cavallo, mentre la sella all’Italiana, sebbene più leggera lo concentri sui cuscini di appoggio, gravando quindi su un’area più ristretta di muscolatura della schiena.  Non traiamo conclusioni lasciando libertà di pensiero e scelta al singolo essendo, secondo noi,  entrambi concetti logici.

Scontato che useremo la sella che utilizziamo tutti giorni, così come i finimenti non dovranno mai essere “nuovi”, un’uscita di trekking a cavallo necessita di molta attrezzatura, soprattutto se si tratta di un percorso articolato su più giornate.

Tutto l’equipaggiamento deve però tenere in considerazione un elemento primario: il peso; il cavallo infatti non può sobbarcarsi un peso eccessivo. Tutto l’equipaggiamento per il trekking dovrà quindi essere improntato alla leggerezza ed all’essenzialità.

Sono prima di tutto necessarie borse robuste ed impermeabili, se sono in pelle è bene tenerle periodicamente ingrassate per aumentarne l’impermeabilità.

I veri trekker porteranno con se anche l’occorrente per riferrare il cavallo nel caso perda un ferro, l’evento potrebbe rovinare l’escursione, quindi è bene partire preparati.

Non sarà solo il cavallo a dover camminare; infatti lungo salite e discese particolarmente ripide e quando si superano le 5/6 ore di sella il cavaliere dovrà smontare e proseguire a piedi col cavallo al seguito. Per ben muoversi su terreni accidentati sarà bene munirsi di scarpe da montagna robuste, ma non troppo per non rischiare di rimanere staffati in caso di caduta,  ed impermeabili.

Altri materiali essenziali sono l’impermeabile, preferibilmente una classica cerata evitando possibilmente colori sgargianti.

Per il resto il cavaliere può vestirsi come meglio crede, tenendo opportunamente in considerazione le condizioni atmosferiche previste e le altitudini che intende raggiungere; l’attrezzatura consigliata per l’escursionismo a piedi, ad esclusione dello zaino che in alcun modo deve essere utilizzato a cavallo per evidenti motivi di assetto ed equilibrio, potrà essere utile.  Inoltre è bene avere sempre con se in cintura un coltello, esso tornerà molto utile in diversi frangenti. Infine da non dimenticare mai è la borraccia, che servirà soprattutto per il cavaliere, ma nei casi di emergenza anche per il cavallo.

E’ bene poi prepararsi con cibo  essiccato per il cavaliere e una musetta con l’avena per il cavallo, sarà sempre utile in ogni caso, anche se sono previste altre tappe di ristoro.

I più avventurosi ed esperti possono fare escursioni articolate su più giorni senza pianificare dei punti tappa organizzati; in questo caso diventa importante munirsi di altri materiali ed equipaggiamenti: la tenda o il telo tenda ed il sacco a pelo diventano fondamentali, come pure la torcia, un fornelletto ed una coperta impermeabile per proteggere il cavallo dalla pioggia e dal freddo della notte oltre a profende per il cavallo energetiche ad integrazione del pascolo che avrete cura di tro

 

vare per lui. In questo caso diventerebbe molto utile il cavallo e/o il mulo da soma…. ma qui entriamo nel campo del trekking someggiato riservato a pochi e veri esperti del settore.

Sarà utile in questi casi conoscere anche le basilari norme di sopravvivenza: saper fare i principali nodi, e saper costruire attrezzature e ripari di fortuna, nozioni di primo soccorso sia umano che animale ed avere con se qualche medicinale (anche per il cavallo tipo miorilassante e cortisonici).

Importantissimo è avere nozioni e materiale cartografico (possibilmente scala 1:25000) sui luoghi che intendete percorrere attendibili ed aggiornate.  Consigliamo inoltre di informarvi prima della partenza sulla eventuale esistenza nei dintorni del vostro itinerario della presenza di maneggi, guide  e/o privati esperi ( munirsi dei loro numeri di telefono) che possano in caso di bisogno darvi delle indicazioni o allertare in caso di bisogno per piccoli contrattempi. In caso di vera emergenza rivolgersi sempre al 118 con le modalità descritte già in precedenza nella parte riservata all’escursionismo.

Centro Equestre Trekking Horse a.s.d. Via Bocca Ravari, 3¹ 40034 Castel d´Aiano (BO)